Il protagonista umano decide di tenere nel proprio piccolo appartamento (nel quale non sono ammessi animali) il gattino finchè non riuscirà a trovargli una sistemazione.
Essendo un aspirante disegnatore di manga, non può che fare un volantino d’adozione molto fumettoso…
Nel frattempo, a Gin’ougo viene dato il nome e mostrato all’amico, che insiste per chiamarlo con un più banale “Naruto”…
I giorni passano…
…e ovviamente Gin’ougo comincia ad ambientarsi nell’appartamento…
Comincia, grazie alla sua pucciosità di gattino, a entrare nella vita del padrone, prendendosi confidenze e sgridate (poco decise, a dir la verità)
I due entrano in sintonia, cominciando a condividere la gioia dello stare sotto lo stesso tetto.