Agathe Rousselle

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Ci sono film che quando li vedi rimani spaesato e non capisci… ti colpiscono e ti abbattono improvvisamente…
TITANE, film del 2021 scritto e diretto da Julia Ducournau, vincitore della Palma d’oro al 74o Festival di Cannes, è tutto questo e di più: un film tremendo, che si guarda a fatica ma che non puoi non continuare a guardare; anche se distogli lo sguardo, ti entra ugualmente dentro con potenza e ci resta, così come la placca di titanio impiantata in testa ad Alexia (interpretata dalla modella/attrice Agathe Rousselle).
Alexia, quando prende un’altra identità (quella di Adrien, ragazzo scomparso molti anni prima), si taglia i capelli in modo grossolano prima e poi è rasata a zero.
Ecco alcune immagini.

Tremendo: per cambiare la sua identità, dopo essersi tagliata i capelli in un bagno di una stazione, cerca di spaccarsi il naso.

Tremendo: il padre di Adrien, pensando di aver ritrovato suo figlio, gli fa la barba.

Tremendo: il padre di Adrien, comandante dei pompieri, pensando di aver ritrovato suo figlio, lo presenda alla sua squadra.

Tremendo: lo spirito omicida di Alexia è sempre in agguato.

2 commenti su “Agathe Rousselle

  1. Bravo leonj, quando l’avevo visto io durante e dopo la visione non mi era nemmeno passata per l’anticamera del cervello di associarlo a una qualsivoglia categoria di ChillesperienzA, probabilmente avrei persino fatto fatica a notare qualche gatto che passava per caso (o forse l’ho proprio fatto!).
    Titane appartiene ad una strana categoria di film che ogni tanto mi capita di vedere: quelli che si devono vedere, soprattutto perchè vincitori di qualche concorso di rilievo (tipo appunto Cannes, o Venezia, per finire con quelli che vengono premiati in qualche categoria “importante” agli Oscar) e perchè, di conseguenza, ne ho sentito parlare (in realtà ne ho letto qualcosa, visto che non conosco praticamente nessuno con cui possa commentare a voce e di persona “il vincitore dell’ultimo Cannes”). Non è solo un discorso di aspettative, peraltro ovviamente alte, perchè raramente si può confrontare il film con i suoi sfidanti, ma anche di modo di porsi, seduto sul proprio divano, nei confonti di ciò che ti si mostra davanti.
    Titane è (stato) emblematico: dopo un inizio che banalizzando si potrebbe definire con “cos’è questa roba?”, prosegue con “non capisco dove vuole andare a parare” e finisce con un mio classico “devo leggere qualche recensione per chiarirmi le idee” (raramente leggo le recensioni prima, per evitare spoiler: per questo mi devo fidare -probabilmente sbagliando- dei voti di siti fidati), però come dici bene tu l’effetto, durante la visione, è estremamente straniante ma coinvolgente, non è un film per tutti nè per chi cerca una storia lineare e facilmente superficiale. Ad un certo punto devi smettere di farti domande perchè è ovvio che non c’è l’ovvietà, e che la storia si è trasformata in metafora e la realtà in fantasia, e i personaggi si comportano con la stessa “logica” di un sogno.
    Comunque bella esperienza.

  2. Aggiungo, caro, che è un film colmo di spunti, citazioni e rimandi, che porta di sicuro a critiche e discussioni.

    Avrà anche i suoi difetti, ma è ricco soprattutto di pregi… uno fra tutti, quello [piccolo SPOILER] di saperti spiazzare completamente partendo da una storia che ci racconta di “anti-amore” (lei e la sua rabbia/follia che la rendono serial killer) per finire in una storia che è “puro amore” (il padre con il piccolo in braccio fa cadere una lacrima) [fine piccolo SPOILER].

    Senza contare che, altro grande pregio, è quello di essere un film di cui non ti dimenticherai mai il finale (se stringendo i denti riesci ad arrivarci)… se lo vedi, soffrendo con Alexia fino alla fine, quel finale è davvero la “liberazione” da tutto!

    Permettimi a questo punto un brevissimo aneddoto personale: quando lessi dei commenti dopo la vittoria a Cannes il film mi ispirò parecchio (non guardo i trailer), ma parlando con un amico che lo aveva visto, dopo avermi raccontato alcune sequenze iniziali ([piccolo SPOILER] l’incidente e la placca, il capezzolo strappato, gli omicidi, il naso rotto… tutte cose molto cruente e raccontate in modo moto veritiero [fine piccolo SPOILER]) ho pensato “Non ce la posso fare… lascio perdere per ora…”. Solo leggendo banalmente un commento trovato on-line mi sono “acceso”, così come la scintilla della candela accende il motore dell’auto (oddio, io non sono un meccanico, magari non funziona così!): “Pensavo nascesse un furgoncino!”. Vroooooooom. Top gear!

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