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No, non ho sbagliato il titolo del post…in una delle mie numerose sedute (o, meglio, “sdraiate”!) di riposo forzato, mi sono “imbattuto” in un paio di documentari, dal titolo appunto di A e A2, girati dal regista giapponese Tatsuya Mori sulla malefica setta Aum Shinrikyo, meglio nota per essere stata autrice, tra le altre cose, del famoso attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995 col gas sarin (o gas nervino come lo si vuol chiamare). Ma non va dimenticato l’attentato effettuato l’anno prima, sempre da membri vicini all’organizzazione, nella città di Matsumoto (celebre per il suo castello e soprattutto per il fatto di essere citata nella suoneria dei miei messaggi ) che provocò 7 morti (contro i 12 dell’attentato alla metropolitana di Tokyo).

Prima di blaterare alcune considerazioni, posto 3 screenshot di un gatto (o, come si evince dall’ultimo, unA gattA) che “abitava” in uno dei tanti appartamenti/luoghi di pregiera appartenenti alla setta e che a seguito del loro coinvolgimento nell’attentato sono stati fisicamente distrutti da ruspe…

(in quest’ultima la gatta è in braccio al PR dell’organizzazione, inquadrato molto spesso nei due documentari)

Dunque, i documentario offrirebbere MOLTO spazio a diverse riflessioni…la mia posizione riguardo alle sette religiose è nota (qualsiasi riferimento a Scientology non è casuale, visti anche i metodi -assassini di adepti che volevano uscire e di avvocati, famiglia compresa, che volevano testimoniare contro di loro- ), e non c’è stato nulla che mi abbia fatto cambiare anche parzialmente idea NONOSTANTE i documentari. Infatti il regista (prezzolato, credo, perchè aveva accesso/permesso a praticamente qualsiasi luogo) si è volutamente mantenuto assolutamente neutrale, documentando in egual misura “intimità” dei seguaci (alle prese con i problemi, soprattutto logistici, in seguito al processo susseguente all’attentato) e reazioni, più o meno composte (”composto” quanto a comportamento ha un significato molto differente per la società giapponese rispetto alla nostra) dei cittadini che si “accorgevano” di avere nella loro città un luogo di culto di Aum e che hanno manifestato tutti i giorni finchè i seguaci non se ne sono andati (in Giappone l’ordine pubblico è al di sopra di ogni cosa). Però un documentarista deve stare al di sopra delle parti, e “limare” gli estremismi delle parti in questione (se ce ne sono più di una), al punto da realizzare un’opera talmente asettica da non “aggiungere” nulla al dibattito o al pensiero dello spettatore? Non ne sono sicuro, ma credo di no…perchè se ci si informa ad esempio sulla setta Aum, prima o dopo il documentario, quest’ultimo lascia interdetti, soprattutto credo noi (occidentali) abbastanza sprovvisti di informazioni dettagliate sull’argomento. Perchè, ad esempio, NON mettere nel documentario le risposte degli adepti alle domande (legittime) degli universitari riguardo alla loro religione? Non sarebbe stato un punto di vista molto interessante? O il regista avrà avuto paura di sembrare troppo “di parte”?

Comunque ho visto anche altre cose molto interessanti (per me, ovviamente): non mi ero mai reso conto di QUANTO sia opprimente il peso dei mass-media in Giappone (in Italia non sono niente al confronto), di come discutano “animatamente” le persone quando discutono animatamente (cioè, da noi se una persona ti dice “coglione” e ti spinge, succede il putiferio, là…niente!), di come funzioni la legge da quelle parti (parlo di polizia e di giustizia…in Giappone si è giudicati colpevoli più del 99% delle volte che si va a giudizio!!! Inoltre le pene detentive sono di gran lunga inferiori, come durata, alle nostre…per le condanne gravi, c’è la pena di morte per impiccagione…).
Infine, per tornare in ambito cinematografico, fa effetto sentire le persone cosiddette “violente” parlare con l’accento tipico degli yakuza nei film, quasi sia un segno distintivo…mettono un sacco di R in tutte le frasi! Che poi in realtà le persone violente nel documentario dichiarano ai poliziotti una cosa tipo “volete che torniamo a comportarci come ai vecchi tempi?” di fatto andando orgogliosi di essere degli ex-yakuza…che ora sono diventati un gruppo politico di estrema-destra nazionalista, guarda caso. Mafia-destra, ricorda qualcosa?

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