Mr. Nobody

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Due presenze feline in questo film belga dal quale mi aspettavo di più, e nel quale ho trovato, nonostante la durata, pochi spunti interessanti (la filosofia spiccia applicata alle storie d’amore con contorno fantasy non fa per me)…

La prima comparsa riprende la filosofia zen del battito d’ali della farfalla ecc., qui manipolata in “un operaio brasiliano disoccupato (per colpa del protagonista che ha scelto un’altra marca di jeans ) facendosi un uovo sodo ha cambiato il microclima circostante provocando a migliaia di chilometri di distanza la pioggia che ha cancellato il numero di telefono più importante per il protagonista”…no comment…comunque l’operaio disoccupato è talmente triste che non si accorge che il suo (?) gatto sta pericolosamente giocando con l’uccellino in gabbia

 

La seconda presenza, invece, è nella casa abbandonata che si trova all’indirizzo corrispondente a QUEL numero di telefono di cui sopra…insomma c’è un collegamento se non addirittura un deja-vu (visto che il termine viene citato più volte nel corso del film), e a questo punto non può non tornare in mente il gatto-deja vu di Matrix…cmq vista l’oscurità della scena non l’avrei mai notato, ma l’ho sentito miagolare chiaramente…

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