Sempre dalla scuderia dello Studio Ghibli (Miyazaki) proviene il delizioso Arrietty, che parla di omini piccoli che abitano a scrocco degli esseri umani più grandi, anche se loro dichiarano di prendere le cose solo “in prestito” (in realtà prendono cose che gli umani non stanno a contare, tipo zollette di zucchero o fazzoletti di carta). Annesso come spesso accade nelle produzioni Ghibli messaggio ambientalista, e non stona affatto, anzi.
In Arrietty (che è il nome della gnoma protagonista) ha un certo peso (in tutti i sensi ) il gatto Niya (che significherebbe semplicemente “Miao”): nonostante all’inizio sia piuttosto diffidente (per non dire aggressivo) nei confronti della piccola protagonista, si “riscatterà” nel malinconico finale.