Nekonade

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Film giapponese molto gatto-centrico che dovrei vedere a breve…

 

Edit by fede (27/04/2011)

Nei (miei attuali) limiti del possibile cercherò, come avevo già fatto con Il gatto Gu Gu, di raccontare per immagini questo film, niente di particolare, con pochi spunti interessanti e qualche volto noto della cinematografia nipponica.

Dunque…c’era una volta un responsabile delle risorse umane piuttosto freddo e senza troppi peli sullo stomaco (un tipico lavoratore giapponese, insomma ) odiato dalla maggior parte dei colleghi soprattutto per la parte del suo lavoro che consiste nell’annunciare i licenziamenti. Una sera, seduto su una panchina, sente due giovanotti confabulare riguardo a dei gattini abbandonati al parco: con loro “stabilisce” che essi possano prendere uno di quei gattini, ma a condizione che si assumano la responsabilità di allevarlo…

 

La coppietta “accetta”, ma ne può prendere uno solo. Ne rimangono altri 3, ma il direttore delle risorse umane, coerentemente col quanto ha appena detto, non può prenderne nemmeno uno, perchè NON VUOLE assumersi la responsabilità di allevarne uno…

 

 

Il giorno dopo, ripassando per il parco, sente un miagolio…si avvicina, non vede nulla, poi abbassa lo sguardo…

 

…e si ritrova davanti uno dei 4 micetti, forse l’ultimo “rimasto”, visto che dei fratellini e della loro “casa di fortuna” non c’è più alcuna traccia.

 

Come non intenerirsi? Così il direttore delle risorse umane decide di portarselo a casa…

 

Però (e qui sta la lacuna maggiore del film…PERCHE’?!? Possibile che a nessun sceneggiatore sia venuto in mente altro?!?) il direttore decide di tenere il cucciolo nascosto ai propri familiari…anche alla piccola figlia alla quale ha appena comprato un gioco per non so quale console in cui bisogna proprio allevare un gatto…una specie di Tamagochi ad alta risoluzione)…

 

Ma il gattino non ne vuole sapere di stare nel cassetto nel quale era stato riposto (in attesa…di cosa?) così costringe il direttore ad alzarsi fingendo disogni urinari…

 

Cosa si inventano gli sceneggiatori? Beh, mettiamo che l’azienda per la quale il direttore lavora metta a disposizione degli appartamenti per le nuove assunte, ed uno sia rimasto vuoto…da allora in poi quella sarà la nuova casa del micino…

 

Ma il direttore è piuttosto a corto di informazioni sui gatti. Porta il micino dal veterinario, dove apprende come e cosa dargli da mangiare, e decide pure un nome…d’ora in poi si chiamerà Tiger, visto il padrone fa di cognome Onitsuka (capita, eh? )

 

Tiger comincia ad abituarsi a vivere da solo e a mangiare ad orari prestabiliti (quando il direttore ha tempo di portarglielo)…

 

…e forse per non dimenticarsi, il direttore dal cuore di ghiaccio, come è abitudine per gran parte dei giapponesi, attacca alla cordicella del cellulare un promemoria…

 

…che ritornerà quando, dopo aver scoperto che il contratto della sua azienda per l’appartamento sfitto è stato chiuso, il direttore si precipita nell’appartamento e lo trova vuoto…

 

…ma, guarda che strano, dopo un intero giorno passato a cercarlo, Tiger torna da sè agli appartamenti (o al cibo, il che è lo stesso per un gatto)

 

Dopo lo spavento preso, il direttore decide di dedicare maggiori cure a Tiger…comincia col lavarlo (ma non gliel’hanno spegato che i gatti sono autopulenti? E poi cos’avrà mai fatto per sporcarsi così tanto in quella mezza giornata che ha passato fuori…)

 

…e, visto che è direttore (seppur del personale) in un’azienda che produce robot, si fa prestare uno dei robot casalinghi che servono a monitorare un ambiente…

 

…e che può essere controllato anche da cellulare (uau, figata! Quando arriveranno da noi, chissà quanti bambini cadranno dalle finestre di casa…)

 

Tiger comincia a farci l’abitudine a quel coso, e tutto sommato non sembra passarsela male…

 

Nel frattempo però una neo-assunta, allieva del direttore, si insospettisce, e scopre che nella spazzatura…

 

…ma chissenefrega, sembrano dirci gli sceneggiatori. Nel frattempo il direttore, colpito al cuore dal gioco di sua figlia (che deve scegliere un compagno di giochi virtuale per il suo gatto virtuale) decide che anche Tiger debba sentirsi solo. Così decide di comprare su Internet (?!?) un gattino, e la sua scelta cade su un gatto di razza “Himalayana”…

 

Ma a Tiger non gliene può fregare di meno. Ha altri problemi, tipo prendere confidenza con la lettiera…

 

Il gatto venduto su Internet si rivela in realtà una truffa…non solo il gatto non è piccolo (come credeva il padrone…in “realtà” si scoprirà più avanti che ha 13 anni) ma non è nemmeno un’himalayano…

 

La differenza d’età si fa sentire, e i due gatti nemmeno si cagano

 

Un giorno, guardando lo schermo del suo cellulare, il direttore vede un’altra presenza nell’appartamento sfitto (che nel frattempo in un modo o nell’altro era riuscito a farsi ridare)…è la sua segretaria, che ha scoperto tutto.

 

Non è chiarissimo per quale preciso motivo (perchè le storie parallele di questo film sono state sceneggiate e sviluppate col culo) il direttore decide di dare le dimissioni e quindi deve liberare l’appartamento…

 

 

…e manco dovesse fare harakiri dove decide di portare il gatto? A casa sua, dove doveva andarci 1 ora e un 15′ minuti prima!!!

 

Ovvio che il film è un po’ una cagata, le uniche menzioni (visto che non ci sono giapponesine in abiti succinti ) vanno al micino che già in giovane età si dimostra più capace di tutti gli altri attori nonchè degli sceneggiatori e del regista…probabilmente avrà improvvisato come Peter Sellers nel dottor Stranamore…) e alla prova incolore di Ren Osugi, uno degli attori giapponesi più famosi (ha partecipato anche a molti film di Kitano).

PS Neko significa gatto, nade è qualcosa che deriva dal verbo naderu che significa “accarezzare”

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