Kon Ichikawa

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Il grande (fumatore) Kon Ichikawa

…pensate, non smette mai di fumare (mentre fuma, ne ha sempre un’altra pronta in mano). Il fotogramma è tratto dallo straordinario documentario (anche se credo debba essere chiamato con un altro nome, ma al momento non saprei quale visto che è una cosa unica nel suo genere) che il famoso regista giapponese Shinji Iwai ha dedicato a colui che considera il suo maestro.
Ebbene, in tutte le foto (che nel documentario vengono anche “animate”), di qualsiasi epoca, Ichikawa ha una sigaretta in bocca! La cosa sorprendente è che però il giovanotto ha la bellezza di 92 anni, lavora ancora (ovviamente sempre fumando) quando i suoi coetanei raramente riescono a far pipì da soli. La sua comunque è una cosa genetica…la sua famiglia non solo è sopravvissuta alle radiazioni di Hiroshima, ma alcune sue sorelle (più grandi di lui) hanno di gran lunga superato i novant’anni.

Ecco un altro esempio…

…e un altro ancora…

Almeno da giovane, respirava un po’

Edit by fede (11/08/2011)

Altre foto (sempre con siga! E in suo onore, me ne sto fumando anch’io una mentre sto scrivendo) del nostro.

2 commenti su “Kon Ichikawa

  1. …e infatti…il 13 Febbraio 2008 Kon è morto di polmonite. Non guardo molto la TV, ma non credo sia stato dato molto risalto alla notizia: Kon fuori dal Giappone non è mai stato considerato alla pari di Kurosawa, Ozu e nemmeno Kitano, le cui ultime boiate dovrebbero far riflettere su come spesso bisogna andarci coi piedi di piombo prima di decidere “questo merita, quindi investiamoci, questo…ma chi cazzo è questo quì?”
    Nonostante in Italia, in passato, siano arrivati capolavori del calibro dell’Arpa Birmana (da me fortunatamente visto anche al cinema).
    Cmq c’è un articolo sul sito del Manifesto:
    http://www.ilmanifesto.it/ricerca/ric_view.php3?page=/Quotidiano-archivio/15-Febbraio-2008/art64.html&word=Ichikawa;Kon

    Per chi non lo conoscesse, e non avesse nemmeno visto l’Arpa Birmana (e non sapesse che si tratta di uno dei più grandi film antimilitaristi mai realizzati) non posso che (ri)consigliare l’atto d’amore fatto da Shunji Iwai appunto citato nel post e dal quale sono tratte le immagini.

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