The Cat (Part 1/4)

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Come annunciato, comincio la mia digressione a base di screenshot del pessimo film coreano The Cat, adatto credo per dimostrare come NON deve essere un horror per non far pensare allo spettatore di essere preso per il culo. Davvero in Corea continuano a pensare che basti uno che ha continue visioni di uno spettro per spaventare qualcuno? Boh…tra l’altro si sprofonsa spesso nel ridicolo con gli occhi strabuzzanti della protagonista ogni volta che vede lo spettro, con la scontata storiella d’amore tra i protagonisti, il finale da film dei Vanzina (e non ho mai visto un film dei Vanzina, figuriamoci il finale! ), la povertà di idee.
Ma lasciamo perdere…l’ho visto solo per il titolo, ovviamente.

I titoli di testa già sono moto indicativi: una carrellata di (poveri) gatti in un negozio di animali…

Alla fine dei titoli di coda si passa al gatto protagonista, una bella micia bianca che però deve subire, a causa della padrona e della protagonista donna (commessa nel negozio di animali), torture di ogni tipo, come ad esempio il lavaggio (cosa che TUTTI i gatti detestano). Altrimenti non passerebbero tutto il tempo a leccarsi!!!

Come se non bastasse, deve pure subire l’umiliazione del trucco, peraltro bollato persino dalla stupidotta protagonista come “inutie” visto che poi il gatto, giustamente, dopo poco tempo se lo leccherà via…

L’obesa padrona arriva a riprendersi la gatta dopo la “cura di bellezza” e abbiamo il “piacere” di fare conoscenza anche del padrone del negozio, un’evidente checca che considera i “suoi” animali semplici macchine da soldi. D’altronde il solo tenerli in gabbia o in vetrina è indice di assoluta mancanza di sensibilità zoofila.

Sganciati i soldi per la cura, la signora se ne esce dal negozio, con la gatta in braccio (in pieno centro!!!). Mentre sale nella macchina con autista, facciamo conoscenza anche con la (non) protagonista, lo spettro di cui sopra, che dopo essersi fatta poco notare nel negozio decide di mostrarsi apertamente…

Seguirà l’obesa sino a casa, col chiaro intento di farle pagare per l’affronto e il ridicolo che la gatta bianca ha dovuto subire…

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