2 commenti su “May 18

  1. Ormai sarò pure diventato uno zimbello per molti, che vedono la mia passione per il cinema coreano più come una fissa ed una debolezza che non come un tentativo, nemmeno troppo mascherato, di sfuggire alla tentazione di associare il cinema con le minchiate che vedono loro…comunque inutile anche cercare di spiegare che il cinema coreano sa interrogarsi sulla sua storia molto più di quello che ha mostrato in questi anni l'Italietta o persino gli yankee, e rendere blockbuster in patria film che parlano della sua storia recente, in particolare del massacro di Gwang-ju dove nel 1980 centinaia o forse migliaia di studenti e dimostranti furono massacrati dall'esercito.
    Se solo servisse a qualcosa piuttosto che questo May 18, comunque nient'affatto disprezzabile ma un po' troppo retorico e superficiale, consiglierei sempre il rarissimo gioiello A petal, che anzichè soffermarsi sul fatto in sè, comunque tragico, spazia nel tempo e nello spazio come raramente ho visto fare.
    Tornando a May 18 va però lodato il fatto che sia stato più accessibile alla massa, forse più esportabile (chissà…certo al posto di qualche ultimo Kimkiduk sarebbe un po' più utile) e con meno difetti sarebbe stato un ottimo film antimilitarista. Nonostante questo, c'è la riconferma che i coreani non sono solo tra i migliori a fare le locandine, ma soprattutto dai loro finali in molti, moltissimi avrebbero da imparare, e molti da apprezzare (se solo arrivassero da noi).

  2. Ebbene sì, stasera sono in vena di “svalutare” un po' di film…vediamo, in effetti 3 su 4 stelline per questo film è tanto, forse troppo, soprattutto perchè se fosse stato fatto dagli ammerigani o da qualche europeo schierato (ad esempio, ma va, “Le vite degli altri”) non sarei stato così accondiscendente. In realtà mi sto anche preparando psicologicamente per (ri)vedere “A petal” coi sottotitoli italiani :em40:

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