Megane – Glasses

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Un gatto, così, nel film della regista giapponese Naoko Ogigami Megane che sta per “occhiali” (infatti tutti gli attori hanno gli occhiali).
Il cameo del gatto (assolutamente improvviso e non necessario alla storia) mi ha ricordato il film Shara di Naomi Kawase, altra regista giappa anch’essa molto probabilmente appassionata di neko.

PS Il film è molto interessante (seppur lento e privo di particolare pathos) e se fossi il direttore artistico di qualche cineforum lo proporrei, assieme a The village, per una retrospettiva sui modi di vivere “alternativi”…seppur poco realistici e realizzabili, queste due “visioni” potrebbero stimolare qualche pensiero e riflessione. Nella fattispecie Occhiali parla di “fuga” dai telefonini, dallo stress cittadino, di persone che come i loro cani sotterrano cose per conservarle e si dimenticano dove le hanno sotterrate, ed aspettano la fine dei loro giorni serenamente lavorando il meno possibile, senza preoccuparsi dei soldi, passando i pomeriggio ad osservare il tramonto su un’anonima isoletta.
Nella sua leggerezza, un film estremo…o sarebbe meglio dire estremista?

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