Kamome Shokudo

Galleria

In questo delizioso film dell’allora esordiente regista (donna) giapponese del film Glasses, Naoko Ogigami, i gatti sono una sorta di ciliegina sulla torta. Il film parla di 3 donne giapponesi (e qualche uomo finnico) che si ritrovano abbastanza casualmente in Finlandia (nella capitale Helsinki, suppongo). Il film, come d’altronde il successivo Glasses, lascia ben presto per strada la verosimiglianza per immergersi e immergerci in un mondo semi-incantato fatto di tocchi poetici, allegorie, metafore e similitudini, ed in tale mondo anche quelle magnifiche creature che sono i gatti si trovano in perfetta armonia.

Sin dall’inizio la protagonista narra, in prima persona, la storia del suo gatto Nanao, perchè la sua grassezza le era tornata alla mente guardando i grassi gabbiani della Finlandia. Poco dopo nel piccolo ristorante della protagonista si presenta un giovane finnico, estremamente appassionato di Giappone, che diventerà ospite fisso della tavola calda essendo di fatto il primo cliente ed avendo quindi diritto ad un caffè…a vita . Ebbene, il giovane si presenta (prima tra le tante, tutte a carattere nipponico) con una maglietta con su tale Nyarome, un gatto tratto da qualche manga o anime giappo…

Molto più avanti nel film un’anziana signora giappa fa una capatina nel ristorante per un caffè. E’ venuta in Finlandia per un viaggetto, ma le hanno perso la valigia. dopo qualche giorno gliela ritrovanovano, e lei è pronta a tornare in patria, ma un signore finlandese, così, le regala un gatto, e lei decide che questo sia un segno che debba restare ancora per un po’…

Anche nei titoli di coda c’è spazio per qualche gattone. E’ anche per questo tipo di sorprese che scorro sempre, anche se velocemente, tutti i titoli fino alla fine…

 

PS In realtà credo che il film sia un omaggio al maggior regista finlandese, Aki Kaurismaki, e al suo stralunato ed etereo modo di fare cinema. Non è un caso se nel film è stato ritagliato un ruolo, a suo modo perfetto, per uno degli attori-feticcio di Kaurismaki, l’”Uomo senza passato” Markku Peltola.

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