Kanako Higuchi

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Sempre Kanako nell’ultimo mediocre film di Takeshi Kitano, Achille e la tartaruga

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Se non siete affetti dalla stessa malattia che colpisce il grande Ken Watanabe (attore giapponese di fama internazionale, tanto che s’è visto eccome nei non proprio nipponici Lettere da Iwo Jima e in Memorie di una geisha) dovreste ricordarvi che ho già postato qualche foto di questa non proprio giovanissima bella attrice giappa, che ha il vizietto di recitare coi capelli corti (non so se per scelta o per copione, mi piace propendere per la prima).
Per la cronaca, la malattia che colpisce Ken è il “classico” morbo di Alzhaimer, e il film che il duo interpreta è il bel Memories of Tomorrow, che con il coreano A Moment to Remember darebbe del bel filo da torcere alle produzioni ollivudiane…beh, chiaramente se ci fosse partita, ma non essendoci…

Back to Kanako…

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L’attrice HIGUCHI Kanako in Shara di Naomi Kawase…ambientato a Nara (l’antica capitale del Giappone, visitata dal sottoscritto l’estate scorsa) e molto, molto nipponico.

Yu…sai…in effetti…la tua vera mamma vive altrove.
C’era una volta,tanto tempo fa…una giovane fanciulla che adorava il suo bel fratello maggiore.
Lo amava con tutto il cuore, più d’ogni altra cosa.
Si era messa in testa…che avrebbe vissuto con lui fino alla morte.
Suo fratello non avrebbe mai avuto nessuna sposa fuorché lei.
Quando fu in età di matrimonio…il fratello si trovò una sposa bellissima.
Non desiderando altro che la felicità del fratello…la giovane fanciulla augurò loro…con tutto il cuore un felice matrimonio.
E un bel giorno alla coppia…nacque una splendida bambina.
Era una bambina adorabile…dotata del potere di rendere felice il mondo intero.
Tuttavia…a ciascuno il suo destino.
Il fratello aveva sempre amato l’avventura. Un giorno partì e non tornò più.
Questo accadde diciassette anni fa.
La sposa abbandonata…cominciò a stare male. Non riusciva ad inghiottire più niente. S’indebolì a vista d’occhio.
Non sopportando più di vederla così, i genitori e le loro famiglie…si riunirono e decisero che la bambina “super speciale”…sarebbe stata affidata alla giovane sorella del padre…affinché si occupasse della sua educazione.
Senza dubbio…avevano pensato che, senza la bambina, la giovane sposa si sarebbe rifatta una vita…
E tutto è bene quel che finisce bene.
Fine.
Cosa?
Ho sempre voluto dirtelo…e tu ora sei grande.
Ho capito. Ma tu hai veramente uno strano modo di parlare, mamma.
E’ vero, mi esprimo in modo strano.

(a destra la regista Naomi Kawase)

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