ALICIA

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Non ho ben capito chi sia l’attrice di ALICIA, primo cortometraggio del 1994 di Jaume Balagueró (corto che viene premiato al Festival del cinema fantastico di Sitges), ma i capelli sono corti… e il cortometraggio, da questi fotogrammi, sembra alquanto strano…

1 commenti su “ALICIA

  1. ALICIA di Jaume Balaguero

    Realizzato nel 1994 e vincitore di numerosi premi, il video, che ricorda le fotografie di Mapplethorpe, per il bianco e nero intenso (fatto di bianchi lattiginosi ed un nero petrolio) e per i contenuti, elabora in forma onirica il passaggio di una ragazzina dall’età infantile all’adolescenza, in cui irrompono i fantasmi di una sessualità ancora ondivaga e minacciata da perversioni tipiche del mondo adulto e dai legami opprimenti e letali con la madre.

    Al di là di ogni interpretazione simbolica, la bellezza delle immagini, meticolosamente costruite, il ritmo forsennato ed il surrealismo del finale lo rendono un piccolo capolavoro.

    Alicia, una bambina dall’aspetto ancora prepuberale, ha le prime mestruazioni che filtrano attraverso le mutandine schizzando su un libro sacro.

    E’ l’innocenza che si sporca e si macchia e segna l’inizio di una nuova fase della vita.

    Come se si meritasse una punizione per la sua trasformazione, due uomini vestiti di leather e con maschere anti-gas, ronzanti come mosche, la trascineranno di fronte al grande orco-madre, una donna che ricorda per fattezze le dee madri primitive con indosso un casco da astronauta.

    I due uomini costringeranno la ragazzina ad allattarsi di sangue al seno del mostro, dopo aver infilato, previa trapanazione, un tubicino nel collo che la tiene collegata ad esso.

    Gli accoppiamenti infernali fra i due uomini, tra fumo e bave acide che esplodono dalle maschere, faranno da contorno alla rottura da parte di Alicia di quell’ormai degenerato cordone ombelicale che la tiene legata ad un idolo che, perduta ogni divinità e bellezza, è diventato solo emblema di qualcosa di soffocante, minaccioso e parassita.

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