Non impazzisco (anzi) per i sequel e i prequel, che di solito evito come la peste, figuriamoci se un film è entrambi E per questo mi ero sempre tenuto lontano da questo film di Sion Sono che rappresenta(va) appunto un ideale prequel e un possibile sequel del suo famoso Suicide Circle, visto qualche anno fa, e che mi aveva particolarmente colpito per le sue atmosfere inquietanti alla Kiyoshi Kurosawa o stile Audition. Fortunatamente di quel film e del “Club dei suicidi” c’è abbastanza poco, in pratica solo o poco più della sua magistrale scena di apertura (una cinquantina di studentesse liceali che mano nella mano si buttano sotto un treno alla stazione di Shinjuku a Tokio) sviluppando una storia di alienazione e incomprensione giovanile molto meno grezza di, che so, un Battle Royale, e con molti spunti interessanti.
Non particolarmente interessante è l’inserto dei gatti randagi di Tokio, che vengono nominati (e mostrati) mentre le due protagoniste si preparano per andare (come “famiglia in affitto”) presso un cliente che vuole simulare il ricongiungimento con le due figlie piuttosto ribelli.
Noriko’s Dinner Table
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